martedì 23 dicembre 2008

... la pet-therapy arriva anche nelle carceri..

Ciao a tutti.. non ho proprio nessuna voglia di essere dimenticata ,quindi, appena ho un po’ di tempo libero vi scrivo.. poi adesso sono iniziate le vacanze di Natale..
In questo mio post vorrei parlare del legame che viene a crearsi tra carcerati ed i nostri piccoli amici..
In ambienti come le carceri, il tempo sembra interminabile, ci si annoia, viene a mancare la comunicazione sia tra carcerati sia, in modo particolare, con il personale. Spesso i carcerati si sentono in colpa per quello che hanno fatto, si sentono inutili dentro quelle “quattro mura”, perdono l’autostima, la fiducia in loro stessi ed allora la depressione li “invade”, si “ impossessa” di loro.
E allora quale metodo è necessario per migliorare la loro situazione se non la compagnia di un cane o di un qualsiasi animale? Questo fatto è raccontato in molti film, come ad esempio “ Il Miglio Verde” di Frank Darabont in cui uno dei protagonisti si affeziona talmente tanto ad un topolino che inizia a condividere con lui anche il cibo.
La presenza di animali in questi particolari ambienti è determinante in quanto aiuta a colmare determinate mancanze, tipo la famiglia o gli amici; possono diventare un passatempo. Occupandosi di loro, i carcerati si sentono impegnati, responsabili, il senso di inutilità inizia a scemare, pian piano cominciano a recuperare quell’ ottimismo che avevano perso e cala addirittura il numero di suicidi. I carcerati iniziano a comunicare più spesso, diminuisce la loro aggressività e, quindi, anche l’uso dei farmaci per tranquillizzarli.
In alcuni carceri minorili, la Pet- Therapy è importante perchè riesce a correggere il comportamento dei minori ed a migliorarlo in vista di un futuro rapporto con la società.
Essa può essere accompagnata accompagnata da attività quali l’addestramento e l’allevamento dei cani.. attività utili in quanto, una volta usciti dalle carceri, potranno servire, ai minori, per trovare un lavoro..

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